Le prime opere abbastanza costruite si hanno sotto i Song (960-1176), epoca nella quale, grazie allo sviluppo del paese, il numero degli attori professionisti andò crescendo al punto che vennero smantellate le compagnie di corte per poter accogliere a palazzo i migliori attori del momento.
A questo sviluppo corrisponde una certa organizzazione: vi sono compagnie stabili e itineranti, ognuna comprende da cinque a otto attori, ciascuno con un ruolo stabilito, un trucco e un costume precisi.

Si approfondisce anche l’accompagnamento musicale per le parti cantate e si precisa la presenza di un “maestro di scena” (banzhu) che coordina e predispone l’insieme.
Fanno la loro apparizione anche i primi autori di testi teatrali, come pure sorsero in questo periodo i primi complessi architettonici per le rappresentazioni pubbliche: erano costituiti in genere da una specie di grande mercato coperto detto washe, suddiviso in numerosi stanzoni nei quali, contro una parete, veniva posto un palco rialzato e aperto su tre lati, separato dalla platea da uno steccato.

In questi luoghi potevano avere accesso oltre mille spettatori, e in alcune città, come Hangzhou ad esempio, esistevano diversi washe, segno evidente di una frequentazione abbastanza alta.
In questi multi-sale, se così si può dire, si davano anche in contemporanea spettacoli di danza, canto, farsa, arti marziali, acrobazie, vi erano prestigiatori, cantastorie, marionette e teatro delle ombre; due generi, questi ultimi, che hanno sempre camminato di pari passo con il teatro tradizionale, discorso sul quale avremo occasione di tornare.