Il Novecento cinese nasce, teatralmente parlando, su due fronti: da una parte la crisi dell’opera di Pechino che coincide con la decadenza dell’impero e della società feudale della quale era stato lo specchio, dall’altra l’incontro con l’Occidente che promosse in Cina il sorgere di un nuovo tipo di teatro più moderno e attuale.
Mentre movimenti antifeudali e anticoloniali portavano alla nascita della prima repubblica cinese nel 1911, molti giovani andavano a studiare nel più avanzato Giappone.
Qui un gruppo fondò la Società del Salice Primaverile che, sotto l’influenza del teatro moderno giapponese e del romanticismo occidentale (che si servivano del dialogo invece che del canto e della danza) mise in scena La leggenda degli schiavi neri che si appellano al cielo (Heinu yutian lu), un adattamento della Capanna dello zio Tom di Harriet B. Stowe.

La scelta non era certo casuale: vi erano tutti i temi delle rivendicazioni cinesi, non solo teatrali. (In tema di esempi patriottici occidentali da seguire, può essere interessante segnalare che nel 1904 fu pubblicato dagli esuli cinesi in Giappone un dramma, La nuova Roma, Xinluo Ma, che vedeva protagonisti Garibaldi, Mazzini e Cavour).
Nasceva in tal modo il teatro di prosa cinese, un genere del tutto nuovo e impensabile per chi era abituato a danzare, cantare e recitare sulle scene, lontano e diverso per forma e contenuto dalla tradizione; che fu detto “dramma parlato” (huaju).
Basato su temi contemporanei – quindi su contrasti sociali e aspirazioni nazionalistiche – finì per avere nell’arco dei decenni un ruolo di primaria importanza politica, anche perché si avvalse della lingua parlata baihua, e non di quella letteraria, wenyan, e ciò era tra le principali rivendicazioni dei movimenti per una nuova cultura; tra questi, il più importante fu quello del 4 maggio 1919 che, per la prima volta, vide sfilare cortei di operai e studenti, uniti nelle proteste contro gli stranieri e nella richiesta di una maggiore democrazia.

Questo periodo di grande fermento portò a una fioritura di gruppi e movimenti strumentali e amatoriali che diedero vita a moltissime iniziative teatrali; ad esempio, oltre la Società del Salice Primaverile, d’orientamento esterofilo, agiva la Compagnia Evoluzione più legata a canoni tradizionali, mentre la Compagnia del Nuovo Dramma di Nankai che, fondata nel 1914, cercava di mitigare queste due posizioni unendo la visione realistica dei teatri europei e americani con il mantenimento di alcune tecniche del teatro tradizionale cinese.

Scopo di tutti, comunque, era quello di sostituire sulle scene la quotidianità alle vecchie storie di generali e di concubine con i loro costumi variopinti e i loro lamenti d’amore.